Il grande gigante gentile

A cura di Greta Di Cicco
Il 22 ottobre 1978 iniziò il pontificato di Karol Wojtyla, eletto Papa il 16 ottobre, che scelse Giovanni Paolo II quale nome papale, in onore e memoria del Suo predecessore Papa Luciani, il cui “mandato” durò solo 33 giorni e la cui scomparsa rimane ancora oggi avvolta nel mistero.
Nel momento in cui venne annunciato al mondo il nome di Wojtyla, in molti pensarono ad un Pontefice proveniente magari dal continente africano, quando in realtà apparve un giovane cardinale polacco dall’aspetto prestante, che, con voce ferma, in un italiano ancora da perfezionare, chiese umilmente aiuto alla folla per i suoi possibili errori di dizione, e quel famoso “…se sbaglio mi corrigerete” spalancò i cuori di tutti i credenti (e forse anche dei non credenti) e stabili’ un feeling immediato dando subito l’impressione di essere una persona “speciale”, proprio per il Suo comportarsi come ogni comune mortale che in quel preciso istante era lì ad ascoltarLo.
Si ebbe subito la sensazione di avere di fronte un uomo del popolo, e piano piano si scoprì come Papa Giovanni Paolo II provenisse da un paese schiacciato da un regime politico in cui la libertà era stata cancellata, un uomo che aveva vissuto una vita “normale” fino al momento della Chiamata, un uomo che amava il teatro, la montagna, che aveva conosciuto in gioventù il sentimento dell’amore, un uomo che aveva vissuto l’esperienza della guerra in prima persona, che aveva provato il dolore incancellabile della perdita della mamma a soli 9 anni.
Il Suo pontificato rappresentò un vero spartiacque, l’Occidente tentò di dialogare con l’Est europeo, caddero muri materiali e spirituali, scelse di viaggiare in lungo ed in largo per il pianeta per diffondere parole di pace, speranza, fraternità. In alcuni casi usò anche toni duri e fermi contro piaghe sociali quali la mafia, la droga, la violenza.
Ebbe un legame speciale con i giovani, i Suoi Papa Boys nell’anno del Giubileo del nuovo millennio furono una folla oceanica, la spianata di Tor Vergata rappresentò il culmine di un evento la cui partecipazione rimarrà ineguagliabile.
Karol Wojtyla amava i bambini, in loro ritrovava la purezza dell’innocenza e le immagini di repertorio mostrano il Suo stupore continuo ed il Suo approccio spontaneo e divertito di fronte ad ogni manifestazione di affetto proveniente dal mondo infantile.
Ebbe inoltre un legame speciale con un’altra figura eccezionale: Madre Teresa di Calcutta, le immagini del loro incontro presso le strutture delle Missionarie della Carità ed il lebbrosario mostrano due giganti della santità, privi di presunzione e consapevolezza di essere tali : un segno tangibile della presenza di Dio sulla Terra.
Giovanni Paolo II conobbe la sofferenza fisica, subì un grave attentato nel quale rischiò di perdere la vita, il Suo corpo mostrò nel corso dei 26 anni del pontificato la fragilità umana ed il suo disfacimento durante l’aggressione del male. Scelse di non nascondere al mondo nulla dei Suoi ultimi anni, di non provare vergogna nel mostrare come l’avanzare dell’età e la malattia stessero minando il Suo corpo, ma non il Suo spirito. Venne persino privato dell’uso della parola ed un lieve gesto di “rabbia” durante le celebrazioni di quella che sarebbe stata la Sua ultima Pasqua, quel pugno sbattuto sul bracciolo della seduta papale, sottolineò la grandezza dell’umanità di un uomo semplice, scelto da Dio per mostrare agli uomini il ciclo della vita, persino di colui che rappresenta per i cristiani l’Onnipotente sulla Terra.
Poi avvenne.
Papa Giovanni Paolo II si spense la sera del 2 aprile 2005 alle 21.37.
Il mondo aveva assistito al Suo Calvario in terra. Ora tutto il mondo era chiuso in quella stanza papale.
Le Sue esequie furono un momento sospeso dì universalità, conciliazione, ecumenismo.
Il giorno in cui sulla sua bara semplice, le pagine del Vangelo furono “sfogliate” da un vento improvviso, sferzante, quasi violento, fu un evento che scosse le coscienze di tutti e sembrò testimoniare ancora una volta la “vitalità “delle parole pronunciate durante l’omelia di quel lontano 22/10/78: “…non abbiate paura…”
Proclamato Santo il 27 aprile 2014, il 22 ottobre fu scelto come giorno a Lui dedicato.