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Il primo gennaio è Capodanno in quasi tutto il mondo: ma è festeggiato ovunque allo stesso modo?

A cura di Marianna Masia, Ludovica Lasconi, Pierluca Marotta, Benedetta Saraceno, Pietro Carluccio, Greta Di Cicco, Silvia Carluccio.

La notte di Capodanno è generalmente simbolo di rinascita, di un nuovo inizio: la redazione di MadamaLouise ha voluto raccontare come, in diversi Paesi del Mondo, questo significato della notte di San Silvestro venga vissuto e celebrato. Dall’Italia all’Australia, passando per Brasile, Cile ed Ecuador, per poi fermarsi in Giappone e tornare in Occidente, in Germania e Irlanda, abbiamo voluto raccogliere le usanze più caratteristiche di ognuno di questi Paesi, per mostrare come, nell’unità di una data e del suo significato, il modo di viverli possa essere anche profondamente diverso.

L’Italia, in qualità di Paese di scaramantici e tradizionalisti, non può non avere nel corso del tempo accumulato una serie di usanze e tradizioni da rispettare affinché siano di buon augurio per sé e per la propria famiglia. 

Alcune tradizioni si considerano, soprattutto nelle grandi città, ormai superate da decenni, mentre invece vivono ancora in alcuni borghi e piccoli centri; è un esempio quella dei cocci: la notte di Capodanno si gettano via dalla finestra o dal balcone oggetti ormai inutilizzati e piatti vecchi; il senso è liberarsi del vecchio per fare spazio al nuovo che avanza.

É invece ancora oggi fortemente rispettata la consumazione delle lenticchie: il cenone di fine anno prevede infatti, a mezzanotte, una porzione di lenticchie e cotechino. La carne di maiale, grassa per eccellenza, è simbolo di abbondanza mentre i legumi sono dei portafortuna per via della loro forma che ricorda le monetine. Il piatto è tradizionalmente accompagnato dal brindisi di mezzanotte, un classico della notte di San Silvestro, per accogliere il nuovo anno con brio e accompagnare in modo frizzante i propri desideri.

Sempre alla fine del conto alla rovescia il cielo si riempie di fuochi d’artificio, i così detti “botti”. Tutti almeno una volta ci siamo emozionati davanti ai fantastici giochi di luce incandescente che fanno risplendere il cielo di forme e colori spettacolari. Secondo la tradizione servono a scacciar via gli spiriti maligni ed è per questo che, nonostante siano poco ecologici, pericolosi e dannosi per gli animali e nonostante gli annuali divieti, rimane comunque l’usanza di spararli in quantità.

Un’ultima tradizione italiana è quella dell’intimo rosso: nell’ultima notte dell’anno è usanza comune indossare qualcosa di rosso, e a volte ciò coincide con un indumento intimo. Il rosso è scelto perché considerato un colore portafortuna, il colore dei desideri e dei buoni propositi oltre che di prosperità e fertilità, proprio per questo si dice che le coppie che sperano di diventare genitori debbano indossare entrambi uno slip di questo colore.

L’Australia è il primo Paese in tutto il mondo che testimonia e, conseguentemente, festeggia l’avvento dell’anno nuovo, esattamente nell’isola di Christmas, conosciuta anche come Kiribati. La peculiarità principale della notte di San Silvestro australiana riguarda la stagione: infatti Capodanno si festeggia in piena estate, in particolare in uno dei periodi più caldi dell’anno australiano. Per questo motivo, molte persone assistono a spettacoli pirotecnici strabilianti proprio dalla spiaggia, organizzando falò e feste in riva all’oceano. Infatti, è usuale che gli abitanti delle città principali si rechino sin dalla mattina nei luoghi dove è possibile ammirare nel miglior modo i fuochi d’artificio, che iniziano dalle 19. Così si può festeggiare l’avvento del nuovo anno sin dalla mattina del 31 dicembre, prendendo il sole, surfando o ammirando la meravigliosa natura australiana circondata da grattacieli strabilianti. Proprio questo paesaggio peculiare conferisce all’Australia una bellezza ancora più sofisticata e ricercata alla luce dei suoi tanto rinomati spettacoli pirotecnici, che vengono definiti una delle 8 meraviglie del mondo del Capodanno. Ad affiancare quest’ultimi, tuttavia, ci sono tantissime altre celebrazioni che vedono come protagonisti giochi luminosi e caleidoscopici, tra le quali la più rinomata è la sbalorditiva Harbour Lights Parade. Questo evento consiste in una vera e propria sfilata che si tiene nel Sydney Harbour: navi selezionate vengono rivestite di luci cangianti e colorate, partendo da Cockatoo Island fino ad arrivare al Sydney Harbour Bridge. Il Capodanno in Australia dunque si festeggia a suon di luci, feste in spiaggia, pic-nic ed escursioni in mezzo alla natura e fuochi d’artificio, ma soprattutto si celebra immersi in un paesaggio straordinario.

Dopo il Carnevale, il Capodanno in Brasile è un altro di quegli eventi imperdibili e ricchi di fascino. Ogni città e regione ha le proprie usanze, ma è tuttavia possibile individuare tratti comuni.

Tra le tradizioni più particolari sicuramente va ricordato il “salto delle onde”: sulle spiagge del Brasile più di due milioni di persone vestite completamente di bianco -simbolo di pace e di armonia- allo scoccare della mezzanotte saltano le prime sette onde del nuovo anno. Per ogni onda saltata bisogna esprimere un desiderio o gratitudine per qualcosa di buono che è successo, così da ricevere ancora più forza per raggiungere i propri obiettivi. Le radici di tale usanza sono da ritrovare nelle tradizioni africane, importate in Brasile dagli schiavi ormai secoli fa. Il rituale rende omaggio a Yemanjá, l’“orisha” (divinità) che protegge i mari e i bambini. Sette è infatti il numero della cabala, rappresentato da Exu, figlio di Yemanjá, e i sette salti servono per aprire le strade.

Gli abiti bianchi sono tradizionalmente indossati anche durante i festeggiamenti in piazza o nelle proprie abitazioni, ma a volte a questi vengono preferiti vestiti del colore scelto in base a cosa si desidera per l’anno successivo: il rosso per la forza e la passione, il giallo per i soldi e la prosperità, l’arancione per il successo, il blu per l’armonia e la tranquillità e il verde, infine, per la speranza, la salute e l’equilibrio. In ogni caso il nero rimane escluso dagli outfit scelti per i festeggiamenti.

Un’altra tradizione brasiliana legata agli abiti bianchi viene seguita da coloro che desiderano viaggiare molto nell’anno che verrà. Si tratta di una usanza particolare secondo la quale nella notte di Capodanno bisogna mettere un abito bianco all’interno della propria valigia preferita e la mattina successiva lo si deve indossare per visitare una qualsiasi attrazione turistica della località in cui ci si trova. Molti che ci hanno provato garantiscono che funziona!

Tra le tradizioni più diffuse, ma anche più variegate, riveste poi grande importanza quella della frutta. Nel cesto di ogni casa non devono mai mancare il melograno, l’uva e le mele, tutti frutti legati al successo e al denaro. Il melograno era ritenuto un frutto magico già dalle antiche civiltà orientali e l’usanza più comune ad esso legata è quella di mangiarlo durante il conto alla rovescia e poi conservarne sette semi nel portafoglio per tutto l’anno. Simile tradizione per l’uva mangiata allo scoccare della mezzanotte nella misura di tre o dodici acini a seconda della regione. Alcuni credono che il sapore di ogni acino d’uva indichi il “sapore” di ogni mese che verrà: dolce per i mesi piacevoli, amaro per i mesi difficili.

Come in Italia, poi, anche in Brasile sono soliti mangiare lenticchie (usanza che si ritiene essere stata portata in Brasile proprio dagli immigrati italiani) e bere spumante. In particolare, però, per quanto riguarda le lenticchie, i brasiliani ne mangiano sette forchettate prima di qualsiasi altro piatto, ma non semplicemente seduti a tavola, bensì dal punto più alto: su una sedia, su un tavolo e su una scala. A mezzanotte poi, sorseggiano tre sorsi di spumante esprimendo un desiderio per ognuno di essi.

Icon set of Chilean graphic elements

Spezzando il clima di festa, colori e scongiuri che solitamente aleggia attorno al “countdown”, nelle periferie del Cile vige spiritualità e sobrietà. Dalle 23:00, difatti, vengono aperti i cimiteri per permettere agli abitanti di dormire accanto alla tomba dei propri cari. Non farà di certo invidia ai “vicini” di Rio, ma ci dà un commovente manifesto di ricongiungimento spirituale.

L’ultima notte dell’anno tutti i popoli si preparano ad accogliere il nuovo anno sfoggiando piume di tradizioni e rituali che non possono mancare per dare il benservito all’anno vecchio e il benvenuto a quello nuovo. In Ecuador l’ultimo giorno dell’anno è un giorno di festa, di risate, di positività che spinge tutti a lasciar librare, sospesi, i propri pensieri per spingersi in piazza a ballare e a circondarsi di allegria; simbolicamente e non solo, pongono un limite invalicabile tra la fortuna che deve accompagnare il nuovo anno e gli eventi negativi accaduti nell’ultimo, quindi usanza vuole che vengano raccolte fotografie che hanno segnato un momento particolarmente doloroso per la persona, la famiglia o il paese e che queste vengano ‘purificate’ dalle fiamme, ridotte in cenere per essere spinte via dal vento, lontane da tutta la gioia che deve accompagnare il benvenuto al nuovo anno. Ma le fotografie non sono le uniche ‘vittime’, infatti, la mattina del 31 dicembre sono tutti indaffarati nella creazione di un pupazzo: un pupazzo che deve avere le sembianze di un personaggio pubblico, un politico o anche semplicemente di un conoscente. Scoccata la mezzanotte, l’ora degli abbracci e del ‘feliz año nuevo’, i pupazzi vengono raggruppati e bruciati come simbolo dell’anno passato e la tradizione vuole che porti fortuna alla persona per la quale si costruisce il pupazzo. Per concludere, è usanza che l’ultima notte dell’anno ci si vesta di rosso oppure dorato, a seconda di cosa ci si augura per l’anno che verrà: soldi o amore. Oggi probabilmente l’unico augurio sarebbe quello di lasciarci la pandemia alle spalle e riaprire le porte alla normalità; con la speranza che questo possa avvenire presto, feliz año nuevo!

Il Capodanno in Giappone, come in molti altri Paesi, è vissuto come un’occasione per un nuovo inizio: è usanza diffusa, nel Paese del Sol Levante, concludere l’anno che se ne va pulendo la propria casa, il proprio ufficio o qualsiasi altro luogo abitualmente frequentato: la pulizia simboleggia l’allontanamento di quanto di negativo è stato portato dall’anno che sta per concludersi, per lasciare spazio alla positività dell’anno che verrà.

Il nuovo inizio è vissuto anche a livello religioso: “Joyanokane”, letteralmente “suono delle campane all’inizio del nuovo anno”, è l’usanza per cui, alla mezzanotte del 31 dicembre, tutti i templi buddisti del Paese iniziano a far rintoccare le proprie campane, per un totale di 108 rintocchi. Il numero non è casuale: 108 sono i peccati originali secondo la fede buddista, e i rintocchi servono ad allontanare il desiderio di compierli nel nuovo anno. I Giapponesi sono convinti che essi servano anche a perdonare quelli che hanno commesso durante l’anno passato. Alla fine dei rintocchi, si festeggia con un banchetto a base di soba, una tipica pasta nipponica, di grano saraceno, simile ai nostri spaghetti.

Sempre a livello religioso, l’“Hatsumode” è la prima visita dell’anno ai templi buddisti e shintoisti, effettuata da molti Giapponesi tra la notte del 31 dicembre e il giorno del primo gennaio: si entra con addosso un kimono e si esprimono desideri attraverso l’utilizzo di particolari amuleti, chiamati “omamori”, e bevendo sakè, una bevanda alcolica giapponese.

Particolare importanza riveste anche l’“hatsuinode”, la prima aurora dell’anno, importante anch’essa anche a livello religioso, per il suo profondo contenuto simbolico: molti Giapponesi si recano su spiagge o montagne per poterla ammirare nel migliore dei modi.

Altro particolare interessante è il piatto tipico della notte di Capodanno: la Toshikoshi-soba, un piatto a base di spaghetti. La lunghezza dello spaghetto equivale ad un augurio di lunga vita, e questo pasto simboleggia anche fortuna e ricchezza. La particolarità è il motivo per cui tale pietanza è associata all’anno nuovo: tra i suoi kanji (caratteri di origine Cinese usati nella scrittura Giapponese) vi sono quelli di Toshi, che significa “anno”, e koshi, “venire”.

In Germania, il rumore svolge un ruolo fondamentale nei festeggiamenti di capodanno.
In origine, si credeva che il rumore scacciasse gli spiriti maligni, e così l’inizio dell’anno era salutato con i suoni di diversi strumenti, dalle campane delle chiese per arrivare poi ai moderni fuochi d’artificio.
Una tradizione tedesca che ha origini antiche è quella di fondere del piombo come simbolo del superamento di avvenimenti negativi del passato. Il piombo fuso viene poi versato nell’acqua fredda per essere interpretato in base alle forme che assume: ad esempio, un cuore o un anello simboleggiano un’unione futura, mentre una nave, un probabile viaggio.
Nella città di Colonia, Capodanno si festeggia navigando sul Reno: si può scegliere se viaggiare su un battello o una nave discoteca.
Una tradizione che, invece, sembra affascinare continuamente i turisti in visita nelle città tedesche, è che prima dei fuochi d’artificio, in tutta la Germania, le persone si siedono insieme a guardare “Dinner for one”, un cortometraggio degli anni ‘60 caratterizzato dal classico British humor che viene mandato in onda ogni anno, trasmesso tutto il giorno ad orari e su canali diversi.
Gli abitanti ormai conoscono le battute del corto a memoria, ma poco importa… le tradizioni sono tradizioni!
Una curiosità è che tale corto, di origini britanniche, è rimasto totalmente sconosciuto agli inglesi fino al 2018.
Piccola postilla per gli astemi: a mezzanotte, invece del tipico champagne, si può brindare con del succo d’arancia!

L’Irlanda, durante il periodo natalizio, condivide con gli altri Paesi europei molte tradizioni. Nonostante questo avvicinamento ad altre culture e nonostante il passare del tempo, alcune usanze molto antiche vengono ancora rispettate e tramandate di generazione in generazione.
Ad esempio, in alcune parti dell’isola, si usa spalancare tutte le porte delle abitazioni per dare il benvenuto al nuovo anno e permettergli di entrare. Un’altra abitudine è quella di sbattere gli utensili della cucina o in generale della casa per spaventare e scacciare gli spiriti cattivi durante il transito dal vecchio al nuovo anno. Inoltre, come in molte altre culture, è di buon augurio un pasto abbandonante la sera del 31.
Una tradizione più antica e ormai desueta è quella della pagnotta o della torta vicino alle porte o alle finestre. In passato si usava lasciare del pane o un dolce vicino a porte e finestre, queste venivano poi chiuse per tenere lontani gli spiriti maligni e per non lasciare disperdere e uscire la gioia della casa. Questa tradizione ormai non è più praticata e al contrario le porte vengono aperte per augurare un buon anno ai propri vicini.
Parlando invece di eventi, a Dublino, dal 30 dicembre al primo giorno del nuovo anno, storia e divertimento si incontrano e si incastrano perfettamente con il Dublin New Year’s Festival, manifestazione dove tradizioni gastronomiche, religiose e musicali si uniscono allo svago e al puro intrattenimento.

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